Museo - Summary

 

MUSEO ALIFANO DI PIEDIMONTE

 

Catalogo degli oggetti entrati nell’anno 1935

PARTE III

 

 

284.    

Grande fotografia di S. A. R. il Principe di Piemonte corredata di autografo e della data 1934.

285.    

Grande fotografia di S. A. R. la Principessa di Piemonte corredata di autografo e della data 1934.

286.    

Aquila in pietra, mancante dell’ala destra, avente tra gli artigli un libro aperto con la legg. IN PRINCIPIO ERAT … .

287.    

Capitello in pietra del Sec. IV.

288.    

Capitello in pietra del Sec. IV.

289.    

Capitello in pietra del Sec. IV.

290.    

Alberello in maiolica portante motivi decorativi policromi ed un ovale centrale con busto coronato.

291.    

Alberello in maiolica portante motivi decorativi policromi e lo stemma nobiliare comitale della Famiglia Del Balzo.

292.    

Acquasantiera in maiolica, avente in alto una corona ed in basso una vaschetta con l’emblema dello Spirito Santo.

293.    

Braccio in ferro battuto del Sec. XV (al quale veniva sospeso il fanale per l’illuminazione) terminante con testina di serpe e con anello. Lunghezza 0,74.

294.    

Grazioso vaso in maiolica abruzzese con ornamentazioni policrome e con figurine a rilievo sopra circoli piatti ed avente ai lati due capezzoli per succhiare il liquido.

295.    

Grazioso vaso in maiolica abruzzese con ornamentazioni policrome e con figurine a rilievo sopra circoli piatti ed avente ai lati due capezzoli per succhiare il liquido.

296.    

Bottiglia in maiolica di fabbrica Giustiniani di Napoli, avente motivi decorativi policromi e mezzi busti.

297.    

Bottiglia in maiolica di fabbrica Giustiniani di Napoli, avente motivi decorativi policromi e mezzi busti.

298.    

Medaglia di metallo dorato di Papa Clemente IX, dell’anno 1667-1669, diametro mm. 93.

299.    

Medaglia di bronzo racchiusa in cornice pure di bronzo di Leone XII (1823-1829), diametro mm. 90.

300.    

Medaglia di bronzo di Pio IX (1848-1878) diametro mm. 77.

301.    

Medaglia di bronzo di Pio IX (1848-1878) diametro mm. 65.

302.    

Medaglia di metallo dorato di Pio IX (1848-1878) diametro mm. 57.

303.    

Medaglia di bronzo di Pio IX (1848-1878) diametro mm. 41.

304.    

Medaglia di bronzo di Pio IX (1848-1878) diametro mm. 45.

305.    

Medaglia d’argento del Duca di Genova diametro mm. 30.

306.    

Medaglia d’argento del Duca di Genova diametro mm. 35.

307.    

Medaglia di metallo con figura della Vergine dei Sette Dolori e degli stemmi di Pio IX e di Ferdinando II diametro mm. 57.

308.    

Medaglia di bronzo di Gregorio XVI (1831-1846) diametro mm. 40.

309.    

Medaglia di bronzo di Leone XIII (1878-1903) diametro mm. 40.

310.    

Medaglia di bronzo della Immacolata di Nicosia diametro mm. 45.

311.    

Medaglia di bronzo con figura di S. Rocco diametro mm. 52.

312.    

Medaglia di bronzo con figura di S. Benedetto diametro mm. 45.

313.    

Medaglia di bronzo della Vergine di Pompei diametro mm. 35.

314.    

Medaglia di Bronzo di Cavillo Cavour del 1910 diametro mm. 50.

315.    

Medaglia di metallo grigio di S. Raffaele diametro mm. 78.

316.    

Medaglia di bronzo con figure accollate di Pio IX e Ferdinando II, e nel rovescio il panorama del porto di Gaeta con la fortezza (anno 1848) diametro mm. 55.

 

 

 

 

MUSEO ALIFANO DI PIEDIMONTE D’ALIFE

 

Catalogo PARTE III

del materiale entrato nell’annata 1936

 

 

317.    

Stampa del 1640 riproducente la veduta a volo d’uccello della città di Caiazzo.

318.    

Stampa del Secolo XVIII rappresentante la topografia di Capua antica (romana) con l’indicazione di tutti gli antichi monumenti e delle strade.

319.    

Acquerello con donna in costume di Piedimonte d’Alife (Sec. XVIII), formato 28 x 20.

320.    

Mezzo busto in gesso, in grandezza naturale, dipinto in bronzo, rappresentante la figura del M° Alessandro Vessella, tratto dal busto in bronzo del Beker conservato nel Museo del Teatro Reale dell’Opera di Roma.

321.    

Ritratto ad olio, su tela, del poeta pedemontano Ludovico Paterno (Sec. XVI) opera d’ignoto autore di scuola napoletana.

322.    

Sedia del Sec. XVIII con schienale in legno intagliato.

323.    

Acquasantiera in maiolica colorata del Sec. XVIII.

324.    

Bacchetta direttoriale in ebano ed argento, smontabili con ornati incisi e leggenda: Alessandro Vessella – Roma. Lunghezza 0,38.

325.    

Fascicolo di sei pagine musicali contenente:

                              a)            

a.      Litania del M° Gargano;

                             b)            

b.      Litania del M° Giancoli;

                              c)            

c.      Litania del M° Nasta con la data 26 maggio 1876;

                             d)            

d.      Litania del M° Manento con la data 26 maggio 1876;

                              e)            

e.      Tantum ergo del M° Sabino con la data 27 maggio 1876;

                               f)            

f.        Tantum ergo del M° Giancola con la data 27 maggio 1876;

                             g)            

g.      Litania con la data 24 giugno 1876;

                             h)            

h.      Tantum ergo a due voci del M° Mario De Stefano con la data del 4 giugno 1876.

326.    

Musica: Tre ore di agonia d’ignoto autore pedemontano con dedica a Nicola Ventriglia ad Ercole d’Agnese in data 25 marzo 1893.

327.    

Musica: Pensiero Melodico per pianoforte del M° Alessandro Vessella con la data 4 settembre 1877 (Bozza originale corretta dal M° Furno).

328.    

Copia del predetto con la data 16 settembre 1877, dedicata alla “Nobile Signora Giacinta Santasilia Principessa di Piedimonte”.

329.    

Novena di S. Sisto (seconda parte) del M° Alessandro Vessella, portante la data del 7 aprile 1884.

330.    

Novena di S. Sisto del M° Vessella con la data del 2 luglio 1884.

331.    

Idem dal titolo “7° strofa” con parte di canto allegata, senza data.

332.    

“Marche a la Turque” del Ruines d’Athene di Beethoven. Riduzione di Alessandro Vessella per pianoforte a 8 mani. Copie due, senza data.

333.    

“La Serenità dell’anima”, Melodia per pianoforte del M° Vessella con la data 2 ottobre 1878 e dedicata alla “Giovanetta Pianista Matilde Antinucci”.

334.    

“Salve Regina” per tenore e soprano con accompagnamento di quartetto a corda di Alessandro Vessella, con la data di Napoli del 1878.

335.    

Partitura per organo sull’Agonia “Già trafitto in duro legno” – Coro – di Alessandro Vessella con la data 10 aprile 1881. alla stessa sono allegate le parti di canto in numero di sette.

336.    

“Pagina d’Album” per pianoforte di Alessandro Vessella, senza data.

337.    

“Tantum Ergo” di Saverio Mercadante ridotto da Alessandro Vessella per organo, senza data.

338.    

“Tantum Ergo” per basso del M° Giacomo Tartaglia, senza data.

339.    

Pergamena del 10 aprile 1362: Tommaso Sanfromondi, Conte di Cerreto, e Niccolò Sanfromondi, convengono sulle liti tra essi vertenti per le quali fu dichiarato arbitro, con documento del 4 ottobre 1361, Bertrando Arcivescovo di Napoli.

340.    

Idem del 12 settembre 1364: Decisione di una lite fra Matteo De Capua, Signore di Boiano, e Antonio De Capua, Procuratore di Bernardo De Capua Signore di Campochiaro, relativa alla proprietà della selva di Padula che da entrambi si vantava.

341.    

Idem del 1° dicembre 1363: Francesca Sanfromondi, moglie di Pietro di Cadeneto, ottiene dopo la morte di costui, la conferma di un assegno annuo su alcuni beni dello stesso.

342.    

Idem del 6 settembre 1368: La Regina Giovanna II esenta l’Università di Locobella di pagare le collette agli Esattori, ma di pagarle invece nelle mani del Tesoriere, e ciò ad istanza di Francesca Sanfromondi.

343.    

Idem del … marzo 1370: Nicola Sanfromondi, conte di Cerreto, dichiara suoi Procuratori diversi Giudici per cause che eventualmente gli si potessero muovere.

344.    

Idem del 27 agosto 1370: Antonio di Celano, secondogenito di Ruggero, conte di Celano, e di Francesca Fossaceca, moglie di costui, costituisce in Napoli suoi Procuratori il nobile Nicola Aiello e Niccolò da Pietramelara, per esigere sessanta ducati di argento dal Conte di Cerreto Niccolò Sanfromondi. La Francesca Fossaceca era stata già contessa di Cerreto e moglie di Tommaso Sanfromondi quindi madre di Niccolò.

345.    

Idem del 12 aprile 1372: Dal documento si rileva che Tommaso De Capua era padrone della metà di Campochiaro e dell’altra metà Riccardo di Porcellana.

346.    

Idem del 7 dicembre 1380: Essendo morta Francesca Sanfromondi, figlia di Leonardo, erano per tale morte ricadute alla R. Camera cento once, che la stessa Francesca riscuoteva sulle R. Collette di Cerreto. La R. Camera dona ottantacinque di tali once a Niccolò Sanfromondi, conte di Cerreto.

347.    

Idem del 19 dicembre 1380: Margherita Sanfromondi, sorella di Niccolò conte di Cerreto e vedova di Tommaso De Capua Signore di Boiano, Prata, ecc. passando a nuove nozze con Giovanni Acquaviva, lasciava senza tutore i suoi figliuoli Antonello e Generella. La Regina Giovanna impone a Niccolò Brancaccio, quale più stretto parente dei suddetti pupilli, che di essi prenda tutela, e a Niccolò Sanfromondi, loro zio materno, di governare lo Stato.

348.    

Idem del 21 maggio 1381: Francesca Sanfromondi lascia in eredità a Niccolò Sanfromondi conte di Cerreto, suo nipote, alcune case in Napoli in via Pendino.

349.    

Idem del … 1390: Papa Bonifacio IX concede licenza a Carlo Pandone e Maruccia De Capua di potere sposare.

350.    

Idem del 17 ottobre 1402: Re Ladislao conferma ai suoi Ufficiali i privilegi già loro concessi dai Sovrani suoi predecessori, aggiungendone altri.

351.    

Idem del 10 febbraio 1403: Niccolò Sanfromondi e Guglielmo suo primogenito, convengono con Giovanni Gargiolo, conte di Gerace, circa le condizioni del matrimonio tra lo stesso Guglielmo e Leonarda Caracciolo sorella del detto conte di Gerace.

352.    

Idem del 13 aprile 1438: Il Padre Provinciale dell’Ordine della Mercede concede a Rita Molisi – su analoghe disposizioni dei Sommi Pontefici – la facoltà di farsi assolvere da colpe e pene avendo la stessa dato notevoli aiuti ai PP. del detto Ordine per il riscatto di Cristiano dalle mani dei Saraceni.

353.    

Idem del 26 aprile 1443: Leonarda Caracciolo, contessa di Cerreto, dichiara di dover ricevere da Tommaso Caracciolo di Gerace, suo nipote e figlio Giovanbattista, numerosi usufrutti promessi per sua dote a Guglielmo Sanfromondi, suo marito giusta convenzione in data 10 febbraio del 1403. Per tal motivo costituisce il figlio Luigi Sanfromondi a riscuotere gli usufrutti.

354.    

Idem del 12 novembre 1444: Giovanni di Montaga sposa Maria Sanfromondi sorella di Guglielmo e le stabilisce l’antefatto su alcuni suoi beni.

355.    

Idem del 18 settembre 1450: Luigi Sanfromondi, figlio di Guglielmo e fratello di Giovanni conte di Cerreto, avendo delle liti in Napoli, costituisce Procuratore Antonello suo germano.

356.    

Le sorelle Maruccia e Giovanna Sanfromondi, figlie di Niccolò, vedove rispettivamente di Ludovico Artus e Giovanni della Leonessa, compariscono innanzi la regina Giovanna II e chiedono di agire contro Giovanni Marzano.

 

 

 

 

MUSEO ALIFANO DI PIEDIMONTE D’ALIFE

 

Catalogo degli oggetti entrati durante l’annata 1937

PARTE III

 

 

 

357.    

Quadro ad olio dipinto su tavola con la veduta del Mercato di Piedimonte. Formato: 0,70½ x 0,52½.

358.    

Quadro ad olio dipinto su tavola con la veduta del Rione di S. Giovanni di Piedimonte. Form. 0,23½ x 0,15½.

359.    

Quadro ad olio dipinto su tavola con la veduta del Largo S. Maria Vecchia di Piedimonte. Form. 0,23½ x 0,15½.

360.    

Brocca frastagliata in maiolica abruzzese con decorazioni floreali e con capezzolo per aspirare il liquido.

361.    

Grande brocca di Cerreto in maiolica dipinta riproducente un viso umano.

362.    

Capitello romanico in marmo (rotto) con diverse figure di animali. (Provenienza: Piedimonte d’Alife).

363.    

Pergamena del 2 dicembre 1267 di Goffredo di Dragoni con la quale dona a Guglielmo Morrone alcuni suoi territori in Alife.

364.    

Privilegio in pergamena del Viceré Don Pietro de Toledo in data 20 luglio 1539 col quale concede alla Università di Gioia Sannitica la facoltà di celebrare un mercato nel mercoledì.

365.    

Scimitarra di Ras Abissino con leggenda in amarico (“L’Abissinia giungerà fino a Dio”). Provenienza: Africa Orientale Italiana.

366.    

Sigillo in argento con leggenda copta. Provenienza: A. O. I:

367.    

Pugnale abissino con manico di osso e munito di fodero in pelle. Provenienza: A. O. I. (Abba Aradam).

 

 

 

 

 

MUSEO ALIFANO DI PIEDIMONTE D’ALIFE

 

Catalogo degli oggetti entrati durante le annate 1938 – 1939 – 1940

PARTE III

 

368.    

Pergamena della 15° Indizione dell’anno 1226 nella quale è detto che Fra’ Palladino, Precettore di Casa dell’Ospedale di S. Giovanni e della Casa dell’Ospedale di S. Simeone di Alife, permuta due pezze di terra in tre pezze site in Napoli. La convenzione venne scritta dal Giudice Pietro d’Alife.

369.    

Pergamena dell’anno 1364 (12 settembre) relativa ad una decisione circa una lite sorta per il possesso di una selva sita in tenimento di Guardia Sanfromondi.

370.    

Pergamena dell’anno 1369 (10 febbraio) riguardante il testamento di Francesca Sanfromondi, contessa ci Cerreto. Con esso lascia suoi eredi nei feudi Niccolò suo nipote e Carlo Pandone altro suoi nipote. A questo testamento fu presente la Regina Giovanna. Si fece in Castelcapuana in Napoli e fra i testimoni furono Prescilio Zurlo Gran Siniscalco del Regno e Ciccarello di Popoli.

371.    

Pergamena dell’ano 1393 (2 giugno) nella quale è riportato che Ludovico Re di Napoli scrive a Niccolò Sanfromondi, Ammiraglio del regno ragguagliandolo di questo ultimo ufficio conferitogli.

372.    

Pergamena dell’anno 1407 (9 giugno) nella quale è detto che re Ladislao sospetta della fedeltà di Filippo Sanfromondi conte di Cerreto, allo scopo di assicurarsene, convenne con lui di consegnargli i seguenti castelli: Cerreto, Fossaceca, Capriati, Ciorlano, Guardia, Campochiaro, Cantalupo e Gaudio.

373.    

Pergamena dell’anno 1431 (8 marzo) nella quale si legge che Suor Cuca Beneventana, abatessa dei monasteri di S. Vittorino di Benevento e S. Salvatore di Piedimonte, e Suor Tommasa, monaca dei detti monasteri, in rappresentanza di tutte le altre monache e col consenso del Provinciale da in enfiteusi, per 29 anni, ai fratelli Pietro e Antonio Guavenzi di Piedimonte, ma abitanti in Alife, un pastino sito pure in Alife, nel luogo detto Palpazzano.

374.    

Pergamena dell’anno 1448 (10 maggio) nella quale si legge che Giovanni Sanfromondi conte di Cerreto, doveva conseguire dal Duca di Sessa e da Antonio della Ratta numerosi ducati in soddisfazione delle doti di Caterina della Ratta (figlia di Antonio) sua moglie. Ma perché si era ritardato il pagamento da parte dei debitori, costituisce per suo Procuratore il germano Antonello.

375.    

Rustico “Gratelle di S. Lucia”. Quadro ad olio del Prof. Leonardo di Bari, con cornie imitazione ebano, formato 0,55 x 0,67.

376.    

Cuspide di lancia in ferro, abissina, lunga 0,3… avente ai lati delle alette sporgenti. Rinvenuta sotto l’Amba Ferica (Akelenzai-Senafé, verso A… nel 1937.

377.    

Cuspide di lancia come sopra a punta piatta, lunga 0,25. Rinvenuta come sopra.

378.    

Lancia abissina, in ferro, lunga 0,65 avente in rilievo la parte mediana in ambo le facce.

379.    

Cuspide in ferro abissina lunga 0,38 con costale sollevate da ambo le facce, corbia a piccole incisioni.

380.    

Stortetta a doppio taglio, abissina, con impugnatura filigranata, munita di fodero di pelle a pelo bianco filigranato alla punta. Lunga 0,35.

381.    

Stortetta a doppio taglio, abissina, con impugnatura di osso, munita di fodero di pelle, lunga 0,30.

382.    

Braccio Porta-campana del Sec. XVII. Era in uso nella Chiesa di S. Sebastiano di Piedimonte. Porta all’estremità tre pregevoli gigli in ferro battuto in grandezza naturale. Al centro due fori ove due ganci tenevano stretto l’anello della testati di un campanella che annunziava l’inizio della messa.

383.    

Pergamena del 10 novembre 1444 di Cristoforo Gaetani conte di Fondi e Gran Logoteta e Protonotario del Regno, con la quale dona a tale Biagio Montanaro una sua casa in Amorosi (suo castello).

384.    

Statuetta in terracotta policroma, si scuola napoletana, dei principii dell’Ottocento, alta 0,29, rappresentante “Il Pezzente”.

385.    

Idem, alta 0,38, rappresentante “Il Guappo”.

386.    

Brevetto e Medaglia di Sant’Elena, istituita da Napoleone III, concesso a Cirioli Giuseppe di Alife, ivi nato nel 1791, avendo servito fino al 1815.