Museo – Summary

 

 

IL MUSEO CAMPANO-SANNITA IN PIEDIMONTE D’ALIFE

(pagina 99 tratta dal “Supplemento luglio-dicembre 1914” a “Le monete del Reame delle Due Sicilie” di Memmo Cagiati)

 

 

 

Fra breve il Municipio di Piedimonte d’Alife inaugurerà il “Museo Campano-Sannita” (già Civico), la nuova istituzione che mancava in queste contrade. L’iniziativa del locale ispettore pei Monumenti, Prof. Raffaello Marrocco, ha sortito esito soddisfacente e noi l’additiamo alla pubblica ammirazione.

La nuova istituzione sorge però modesta in un ambiente sfruttato da ingordi speculatori di oggetti di antichità, eppure in questo suo inizio si presenta oltremodo interessante per l’arte e per la storia. Se gli aiuti finanziari non mancheranno, se tutti i conterranei concorreranno vieppiù ad arricchire il novello Museo, questo un giorno diverrà un centro d’istruzione. Sormontare gravi ostacoli, delusioni, difficoltà e, perché no?, piccole invidie, è stato un lavoro che solo un appassionato cultore, qual è il Marrocco, poteva compiere.

Col permesso dell’egregio Direttore, ho potuto in questi giorni visitare il Museo di Piedimonte e di esso ho riportato una gradevole impressione. Constato subito di essere meraviglioso come con mezzi addirittura irrisori si sia potuto formare una bella raccolta di oggetti di arte e di antichità. I locali però non sono adatti (la sede è provvisoria), è l’Amministrazione Comunale dovrebbe trasportare il nuovo Museo nei locali dell’Edificio scolastico, sede più adatta e più opportuna.

Nella mia recente visita, adunque, ho avuto agio di osservare, oltre alcune interessanti armi del secolo della pietra, come pugnali e punte di lancia in selce (di questo pugnale ne parla C. Flammarion nella prefazione al libro del Du Cleuzion “La Creazione dell’Uomo”), numerosi frammenti di architettura alifana, epigrafi ed un mosaico rinvenuto in Alife, nonché una ricca suppellettile preromana rinvenuta nelle nostre contrade. È tutta una svariata collezione di anfore, vasi, lucerne, ancorette, crateri, orci di grandi dimensioni, antefisse, statuette, piatti, coppe, profumari, colatoj, amuleti, ecc., vetri, oggetti in bronzo, lance, fibule, ecc. Vi è poi una quasi completa collezione di moneta d’argento (serie repubblicana) di bella conservazione, rinvenute nei nostri paesi. Ed a proposito di monete mi piace di menzionare una bella collezione di monete del Reame di Napoli (tutte di zecca napoletana) offerta dal Direttore di questo periodico, avv. Memmo Cagiati. È una pregevole raccolta che comincia dal periodo angioino e termina al periodo borbonico.

Non mancano poi svariate ed interessanti maioliche, come quelle sconosciute di fabbrica piedimontese (fabbrica Battiloro), del Sec. XVII; e di Cerreto Sannita. Vi sono poi maioliche di Abruzzo, Ariano e Napoli. Nelle vetrine figurano ancora armi a scheggia o pietra focaia; oggetti in ferro battuto; lumi antichi, sigilli e miniature. Nella collezione di autografi e manoscritti antichi, noto una pergamena di Bonifacio IX riguardante la Chiesa di S. Domenico di Piedimonte, scritti inediti del vescovo Rosini, e di monsignor Natale, il martire del 1799; sonetti inediti del poeta della vicina Faicchio, D. A. Calmieri (Secolo XVIII), e gli interessanti Statuti e Capitoli della Terra di Piedimonte del 1481, e quelli della Terra di Alife del 1503. Vi sono poi alcuni grandi corali miniati (Sec. XV) dai F. Domenicani di Piedimonte, esemplari pregevolissimi e di grande interesse artistico.

Concludo con una indiscrezione: il Marrocco, dopo l’apertura del Museo, costituirà l’Associazione storica regionale, e, se l’aiuto del Municipio non verrà meno, fonderà anche una pubblica biblioteca comunale. Bravo! Avremo così, oltre il Museo, due altre utilissime istituzioni.

Rilevo infine, che il Marrocco ha prestato e presta l’opera sua di Direttore del Museo, gratuitamente, e questo gli torna sommamente ad onore.

 

F. O.