Museo – Summary

 

 

Lettere a

IL MATTINO

(riportata nel quotidiano di mercoledì 9 dicembre 1970, Anno LXXIX, n. 303, p. 10)

 

Un museo in pericolo

 

Sono un ragazzo di 16 anni, molto amante del bello, delle arti, delle antichità. Pochi giorni fa sono andato a Piedimonte d’Alife, in provincia di Caserta. Lì ho visitato il museo: da quel giorno non ho più pace. Le belle e poche cose che vi sono conservate muoiono, si lasciano distruggere di giorno in giorno. Il museo si trova in un monastero, o meglio in un ex monastero, tutto in disfacimento. I muri, umidissimi, fanno marcire le tele e le cornici di quadri bellissimi. Le tele, oramai ondulate, fra pochi anni saranno definitivamente perdute! Il salnitro esce come niente dai muri, dai soffitti, ove sono ben visibili i segni di infiltrazioni di acque, le finestre si chiudono malissimo, e se si chiudono, o sono rotti i vetri, o si può chiaramente guardare attraverso i due battenti. Le vetrine dei cimeli romani hanno i vetri così sporchi che poco si vede; i pavimenti sono sporchissimi. Le vetrine con le monete greco-romane sono chiuse con un solo catenaccio. Ci sono cose che non ho visto in nessun altro museo al mondo, come pitture su marmi; ma ora la pittura se ne viene a pezzi, lasciando nudo il bel marmo. Un piccolo quadro con un bambino se ne viene a schegge lasciando nuda la tela. I molti quadri di foto sono ondulati, sporchi e fra poco irriconoscibili. In generale, tutto il monastero, oramai abbandonato, o meglio, dato in cura allo Stato, se ne viene a pezzi. I bellissimi affreschi sugli archi, subito dopo l’entrata, sono in uno stato pietoso. Il tipico cortiletto lastricato è una “steppa” pieno com’è di erbacce, di stucchi, di pietre… Che tristezza a tutto ciò… che peccato!!!… non è possibile trovare, almeno temporaneamente, una nuova sede per i cimeli di quel museo, in attesa di restaurare il bel monastero? Si trovi, almeno per il momento, una sede per lo meno non così umida e dannosa per quelle opere.

 

Lettera firmata

 

 

 

 

 

 

 

 

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10 Dicembre 1970

 

Signor Sindaco di Piedimonte,

è mio dovere darLe conoscenza di quanto si pubblica su un ente cui è direttamente interessato il Comune, ente proprietario.

C’è dell’esagerazione, ma anche molta verità. Non risponderò all’ignoto articolista, altrimenti dovrei chiamare in causa anche il Comune. Urge però che l’Amministrazione provveda, e urgentemente, ad approvare il Regolamento che fin da Luglio ho proposto. Così avrà un Consiglio di amministrazione del museo e della biblioteca.

 

Distinti saluti

Prof. Dante Marrocco