MUSEO CIVICO
(Tratto da
"Memorie Storiche", 1926, pp. 198-199 )
Venne fondato nel 1913 dallo scrivente, e il Municipio cominciò
anche a dotarlo; ma dopo alcuni anni ... se ne dimenticò. Tutto un notevole
materiale archeologico, storico ed artistico raccolto, giacque impolverato e
negletto. Durante l'amministrazione straordinaria del Commissario Prefettizio
Adelchi Albanese, il materiale venne riordinato e collocato in apposite vetrine
a primo piano dell'ex Monastero di S. Salvatore, e il 3 giugno 1923 il Museo fu
solennemente inaugurato. Esso, quantunque modesto, fu una rivelazione. Contiene
cimeli assai pregevoli di arte sannitica e romana, appartenenti alla regione.
La nostra popolazione,
visitandolo, si convinse che un museo non va ritenuto per una semplice raccolta
di anticaglie, ma come una forza agente nell'educazione artistica, ed una
necessità storico - morale dell'arte: un quadro, un vaso, un musaico, un bronzo
od un monumento, sono gl'inni della Patria che parlano al cuore ed alla mente.
Senonché, due mesi dopo
l'inaugurazione, il Museo venne chiuso per essere stato costretto lo scrivente
- che vi prestava gratuitamente l'opera di Direttore - a non più occuparsene
nei giorni festivi destinati per le visite del pubblico, e perché costretto a
cedere finanche la sala di direzione ad un'associazione di mestiere!
Al presente (1924) tutto il
materiale in esso raccolto, allo scopo della pubblica cultura, giace
abbandonato e senta custodia. L'insegna del Museo: «Colligite ne pereant», ha
avuto, come si è visto, un'applicazione alla rovescio.