(Per l’art. 6 dello Statuto il Direttore del Museo civico è tenuto a presentare al Consiglio dell’Associazione una relazione sullo stato delle collezioni civiche, al fine di raccomandarne lo sviluppo e ringraziare i munifici donatori).
(tratta da Annuario
ASMV 1966)
Sul museo civico e
sulle biblioteche al Consiglio dell’Associazione storica.
Il museo civico di Piedimonte
“museo alifano”, esiste dal 1912, ed è di proprietà del Comune.
Fino al 1941 fu sovvenzionato
dalla provincia di Benevento, dal comune di Piedimonte, e dal Banco di Napoli.
Poté così, diretto dal fondatore R. Marrocco, arrivare a raccogliere oltre 700
oggetti tutti catalogati in duplice copia, presso la Sovrintendenza alle
Antichità e presso il museo stesso.
È doveroso dire che molti pezzi
furono dono spontaneo di persone della zona, e il nome dei donatori appare nel
catalogo.
Colla guerra e il passaggio alla
provincia di Caserta finì ogni sussidio, e l’istituzione rimase completamente
paralizzata nello sviluppo. Nel ’45 subì anche un furto di monete e fucili da
parte di militari accasermati nell’edificio.
Oggetti venuti ultimamente in
dote alla civica donazione sono stati:
Annessa al museo, distinta da
esso, è la Bibliotheca scriptorum loci,
fondata nel 1951.
Raccoglie pergamene e
manoscritti, documenti e progetti, pubblicazioni scritte da persone della zona,
opuscoli, manifesti, lettere, statistiche, ecc. È in formazione lo schedario.
Sebbene progredisca lentamente,
dato l’ambito ristretto in cui deve muoversi, già si rivela consistente al
punto che è consultata per studi e ricerche.
Negli ultimi tempi si è arricchita
di opere di antichi e moderni scrittori della zona. Ricordiamo:
Annessa al museo, e pure distinta
da esso è la Biblioteca popolare del museo civico, fondata nel 1960, e dal 1961
iscritta all’Ente Naz. Bibl. Pop. Scol. col. n. 4755.
Data la ristrettezza dei locali
nell’edificio scolastico S. Domenico, finora non vi ha potuto avere sede
propria, di facile accesso. Raccoglie di ogni disciplina di studi, ma ha ancora
pochi volumi. È provvisoriamente allogata in Via Sorgente, 4 – orario dalle 17
alle 18 dei giorni pari - .
Dal Dicembre scorso è stata presa
in esame dall’Amministrazione comunale la concessione di una sede.
Sono trasferiti presso questa
biblioteca sugli 800 volumi donati nel 1961 da S. E. Bosco, allora Ministro
della Pubblica Istruzione e finora tenuti inspiegabilmente chiusi sul Comune e
poi in una sede politica.
Nell’attuale ubicazione il museo
ha solo dei volantini illustrativi. Non ha ancora una Guida.
Data la presenza al Ministero di
una pratica per il rinnovamento delle strutture interne, preparata dal
Soprintendente alle Gallerie di Napoli, prof. Raffaello Causa, e data anche la
possibilità di una nuova sede, pubblicare una Guida allo stato attuale non è
consigliabile. Essa comporterebbe una spesa rilevante, e sarebbe sorpassata e
inutilizzabile con una nuova disposizione degli oggetti.
Museo e biblioteche attualmente
non sono sovvenzionati dall’ente proprietario, né ricevono contributi. Il
Comune – per decisione del Sindaco Dr. G. G. d’Amore nel 1956 - paga un custode con L. 400 a Domenica, orario
9 – 12, e paga anche piccole spese straordinarie per accomodi. Sono dunque
praticamente senza potere di acquisto, e non possono avere incremento. Gli
iscritti all’Associazione storica, specie quelli che hanno posti
nell’Amministrazione e nelle correnti politiche, devono influire affinché le
istituzioni della cultura abbiano la dovuta considerazione. Per statuto poi, è
prevista – almeno per le biblioteche popolari – una regolare deliberazione del
Consiglio comunale che assegni una congrua dotazione.
La sede attuale del museo è
antiquata e inadatta.
Per le infiltrazioni di acque
piovane si deve lamentare durante il ’65, la completa rovina di un “Paesaggio
marino” pregevole lavoro a tempera di Nicola Fabbricatore, perdita constatata
dall’Assessore ai LL. PP. ing. Fossa, e segnalata alla Soprintendenza alle
Gallerie. Urgono perciò i lavori alla sovrastante terrazza.
Queste le più importanti
osservazioni della Relazione.
Piedimonte, 31 Dicembre 1965.
Il Direttore
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(tratta da Annuario ASMV 1968)
Sul museo e la biblioteca civica al Consiglio dell’Associazione.
A due anni di distanza dalla precedente, pubblicata sull’Annuario il 21 Dicembre 1965, espongo ai membri del Consiglio dell’Associazione questa seconda relazione.
Tralascio la parte generale ed introduttiva, e vengo subito al furto perpetrato in due riprese la notte del 29-30 Agosto e del 3-4 Settembre 1966.
Per la nostra modesta collezione il colpo è stato gravissimo. 502 monete su circa 730 sono state rubate, fra cui 14 di oro e quasi tutte quelle di argento. Profittando del palazzo incustodito, i ladri hanno asportato la prima volta sulle 100-120 monete, ma piuttosto in fretta e da incompetenti. Quando il sottoscritto ha additato come più rari e di maggior valore alcuni reparti della collezione numismatica lasciati intatti, col secondo furto sono sparite proprio quelle monete indicate. Sono stati asportati pure alcuni fucili antichi, spilloni di argento, pezzi di ceramica del ‘700, e il quadro raffigurante S. Bartolomeo di Fr. De Benedictis pittore piedimontese. È evidente che il furto è stato fatto su commissione.
Il sottoscritto ne ha informato le Sovrintendenze di Napoli e i Carabinieri, inviando loro l’elenco delle monete rubate, ma finora non si è saputo niente. Le restanti monete e alcuni piccoli bronzi protostorici, per ordine della Sovrintendenza alle Antichità, sono stati portati in luogo più sicuro.
Quanto al valore degli oggetti rubati esula da un computo commerciale, essendovi pezzi assai rari, e qualcuno unico, che qui non si riporta, per non mettere sull’avviso ladro e ricettatore.
Ottenuto finalmente un custode per l’edificio, su proposta del Consigliere avv. S. Di Baia – la cui posizione è peraltro giuridicamente precaria – si è anzitutto evitato il ritiro da parte dello Stato di tutto il materiale conservato, già intimato dalla Sovrintendenza a norma di legge, con pagamento dell’ingente spesa di imballaggio e trasporto a carico del Comune, ente proprietario, e si è anche evitato un terzo furto, la notte del 10-11 Luglio 1967. Né è da tacere che il solito ladro su commissione ha visitato anche la casa dello scrivente, la mattina del 22 Agosto ’67, indirizzato a trovare in essa il materiale depositato in luogo più sicuro.
Acquisti del museo in questo periodo sono stati:
***
Migliori sono le notizie che riguardano la biblioteca del museo.
Nell’impossibilità di sistemarla nel museo stesso per mancanza di ambienti, ed anche per la situazione poco rassicurante dell’edificio, lo scrivente ha offerto al Comune tre ambienti, ove provvisoriamente è allogata. Il contratto è stato stipulato il 13 Febbraio 1968 ed è quinquennale. Già la biblioteca funziona regolarmente.
A questa biblioteca sono stati donati:
Lo scrivente ha messo a disposizione del pubblico nei locali della B.S.L. la sua biblioteca personale.
Quanto alla biblioteca popolare, sempre iscritta all’E.N.B.P.S. al n. 4755, è aumentata per simpatiche donazioni di giovani che la frequentano: Sig.na Giulia D’Angerio, Fernando De Marco, Marcello Moreno e altri.
Lo schedario è in lenta attuazione, data la mancanza di mezzi.
Devo smentire la notizia che fui autorizzato a pubblicare a pag. 15 dell’Annuario 1966: “Sono trasferiti presso questa biblioteca sugli 800 volumi, donati nel 1961 da S. E. Bosco, allora Ministro della Pubblica Istruzione, e finora tenuti inspiegabilmente sul Comune, e poi in una sede politica”.
L’amministrazione Comunale non ha passato alla biblioteca i detti volumi.
Manca ancora una dotazione da parte del Comune sia per il museo che per la biblioteca, per cui entrambe le collezioni non hanno bilancio, non hanno un Consiglio di amministrazione, e sono senza potere di acquisto. Lo scrivente, anche questa volta, ripete la raccomandazione a quei Soci che hanno posto nell’amministrazione comunale e nelle correnti politiche, di voler influire affinché si dia alle istituzioni della cultura la dovuta considerazione.
IL DIRETTORE
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RELAZIONE SUL MUSEO E LA BIBLIOTECA
(tratta da Annuario ASMV 1971)
A due anni di distanza presento al Consiglio dell’Associazione la seguente relazione.
Il museo civico di Piedimonte si è arricchito dei seguenti oggetti:
monete di argento e bronzo (dalla Rep. Romana a Re Vittorio Emanuele III), dono del rag. Carlo Riselli Segretario Capo di Induco Olona (Varese e Segretario della Soc. Numismatica Prealpina di Varese.
Medaglia commemorativa della Società di mutuo soccorso di Piedimonte (1884), dono del sig. Luigi Iannarelli.
Cariatide acefala in pietra, raffigurante persona togata, di epoca romana imperiale, rinvenuta in tenimento di Ailano ad opera del Maresciallo GG. FF. Vito Mondelli.
Busto marmoreo su colonna raffigurante il conte Alfredo Gaetani d’Aragona di Fr. Jerace, dono testamentario del conte ing. Francesco Gaetani d’Aragona.
In seguito alle richieste dell’Associazione Nazionale Musei d’Italia e della Prefettura di Caserta, lo scrivente ha proposto all’Amministrazione Comunale di Piedimonte, richiesto dal Sindaco, un progetto di Regolamento (Luglio 1970), ma non ancora si è avuta alcuna dotazione né si è formato il Consiglio di amministrazione.
Parte degli oggetti rubati nell’Agosto-Settembre 1967 sono stati ritrovati a Nemi (Roma) e riconsegnati al museo (fra cui il “S. Bartolomeo” di De Benedictis), ma le monete non sono tornate. Si omettono particolari che spero di poter pubblicare in seguito.
La biblioteca, sempre iscritta all’E.N.B.P.S., al n. 4755, è ormai conosciuta, per cui librerie, enti e privati inviano saggi librari.
Fra i periodici si ricordano: La parola e il libro; South Africa panorama; Stadium; Corriere dell’Unesco; Servizio sociale; Schede di lettura dell’U.I.C.P.; Musei e gallerie d’Italia; Samnium; Terra Santa; Notizie letterarie (Club degli editori); Amici della Spagna; Traguardi; Rassegna storica dei Comuni, e si ringrazia vivamente la Dir. del ROMA di Napoli che dal 1 Gennaio 1970 invia in omaggio il quotidiano, su proposta dell’avv. S. Di Baia.
S. E. il Ministro Bosco ha inviato un numero del Bollettino d’arte del Ministero della P. I. coll’articolo di Giuseppe Scavezzi sull’arte gotica in Piedimonte e Sant’Angelo; l’Ist. Centrale di Statistica, il Compendio statistico Italiano 1969; il poeta napoletano Salvatore Tolino le sue raccolte di poesie “E suonane ‘e porcellana” (Napoli 1963), e “O paese ‘e mastu Rafele” (Napoli 1969), e circa 200 volumi sono entrati nel registro d’ingresso.
Dal 3 Dic. ’69 nella biblioteca è stato trasferito il posto di prestito di numerosi volumi (sui 500) da parte della Direzione del Centro Rete per la prov. di Caserta.
Anche la biblioteca non riceve alcun contributo.
Il Direttore.
RELAZIONE SUL TRASFERIMENTO DEL MUSEO
(tratta da Annuario ASMV 1975)
Le sventure della nostra collezione civica cominciarono nell’Agosto 1966, subito dopo la visita della Televisione (v. Annuario 1968). Due furti in una settimana. Il Comune pagava solo una persona che apriva di domenica, e per il momento tutto rimase nella paralisi cominciata nel ’43. Vari miei esposti diretti ad ottenere un qualsiasi contributo previsto dal regolamento (v. Annuario 1971) non hanno ottenuto niente delle 480.000 annue, promesse dal Comune al Prefetto di Caserta, il 22 Luglio 1970 (comunicazione per conoscenza allo scrivente). Si arriva così agli ultimi furti.
Dato l’obbligo del custode nell’edificio scolastico (sede anche del museo), il Comune vi aveva allogato una famiglia, e quest’inquilino aveva installato di sua iniziativa un rudimentale segnale di allarme.
Senonché l’inquilino dovette partire per Torino. Era una notte di tempesta, il 26 Settembre 1973. Nessun familiare si avvide che il filo del campanello d’allarme era spezzato. In quella notte entrò un ladro! Uno sfondo degno di Shakespeare... Fu svuotata a metà una vetrina di piccole terrecotte sannitiche e altro: poco volume e molto valore. Trafugate anche le monete rimaste dopo i furti del ’66, e anche altre cento donate da un benemerito concittadino. Segnalato il furto (lettere del 26 Settembre al sindaco di Piedimonte e al Sovrintendente), il Comune non fece alcun addebito di legge al custode distratto.
Il Consiglio dell’associazione storica deplorò sulla stampa l’accaduto: “…deplora lo stato di insicurezza in cui è stata tenuta la collezione civica di Piedimonte Matese da parte del Comune ente proprietario, e riconosce soluzione migliore il trasferimento del materiale a titolo temporaneo e cautelativo, esprime il voto affinché l’amministrazione comunale, superando finalmente il disinteresse e l’assenteismo verso i suoi beni culturali, come purtroppo è avvenuto dal 1945 in poi, dia alla collezione civica la considerazione morale e l’aiuto finanziario necessari alla sua decorosa e funzionale sopravvivenza” (pubblicata sul Roma del 25 Ottobre ’73, pag. 7). Tutto rimase come prima.
La notte del 3-4 Gennaio ’74 altro furto.
C’erano lavori alle scuole, e il ladro, usando qualche tecnica ignota, ruppe un muro col piccone, e penetrò nel museo. Fece così piano che il custode non sentì niente. Sparirono splendide ceramiche cerretesi del ‘700. Il 7 Gennaio comunicai il quarto furto al sindaco e alla Sovrintendenza, e anche stavolta nessun addebito al custode. Ma, d’altra parte, l’ente proprietario aveva installato alcun allarme? Aveva dato la qualifica di guardia giurata con arma, a chi doveva custodire?… Risulta anzi che il “custode” aveva ricevuto lo sfratto…
Che fare? Tenere lì il materiale rimasto, a disposizione del ladro?… Non mi restava che pregare le Sovrintendenze di Napoli di ritirare quanto era rimasto.
Tutto il materiale, tranne le pesanti lapidi e qualche statua, è stato portato via. Il relativo elenco fu inviato alla Regione e allo scrivente. Non c’era altra scelta.
Il materiale lapidario è rimasto sul posto. Per custodirlo, ho chiesto al sindaco un ambiente terraneo nell’edificio (lettere del 29 Sett. ’73, del 30 Sett. ’73, 10 Gennn. ’74, e del 15 Mar. ’75, tutte senza risposta e senza provvedimento).
La bella collezione, fondata nel 1912, sempre affidata a mio padre fino al Febbraio ’49, quando passò a me, per ora è praticamente finita per Piedimonte. Tornerà nell’edificio restaurato… ma tornando, senza bilancio proprio e senza potere di acquisto, senza custodia vera, senza allarme, senza telefono… è bene che torni?…
IL DIRETTORE
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