(in
Archivio Storico del Sannio Alifano e Contrade Limitrofe, Anno II, n. 5,
Maggio-Agosto 1917)
Avevo
in animo d’illustrare, con una certa larghezza di analisi e di raffronti, gli
importanti manoscritti, precipuamente di storia caiatina, che il benemerito
consocio avv. cav. Giuseppe Faraone ha donati alla Biblioteca del
Museo Civico di Piedimonte d’Alife, ma la ristrettezza dello spazio, ha
ostacolato il mio proposito. Però, riserbandomi di esaminare e di coordinare
quei mss. in una serie di articoli, pubblicando le parti più rilevanti e i
documenti inediti, che a dovizie vi sono inseriti, limito frattanto il mio
lavoro ad una sommaria esposizione del loro contenuto, nell’interesse della
nostra storia paesana.
Questi
manoscritti, come sopra munificamente donatici, sono quasi tutti del secolo
XVII ed in massima parte autografi di Carlo Marocco, indefesso ed accurato
raccoglitore di memorie patrie, come dice il ch. Faraone in un cenno
biografico[1];
un codice contenente un’opera devota, è del secolo precedente, scritta dal can.
Stefano Crescarello, ricordato dallo stesso Faraone[2],
ed infine tre mss., due di mano del can. Pasquale Iadone[3],
relativi l’uno a ricerche su Calatia, Combulteria, Saticula e Trebula, e
l’altro contenente Brevi notizie della città e diocesi di Caiazzo,
mandate all’ab. Lorenzo Giustiniani, sono dello scorcio del sec. XVIII o dei
primi anni del seguente; ed il terzo, anonimo, riguardante una cronologia dei
Vescovi di Caiazzo, fino al 1860, è di mano del sec. XIX.
I
mss. medesimi riflettono studi archeologici e di storia feudale ed
ecclesiastica, non solo di Caiazzo, ma delle terre vicine e di antiche città
distrutte della regione; memorie di famiglie nobili, raccolte di documenti
quasi tutti finora inediti, biografie di uomini illustri, argomenti letterari
ecc.
I
cenni sul contenuto di ogni volume, che si leggeranno qui appresso, dimostrano
appieno come e quanto tale raccolta di mss. caiatini possa e debba riuscire di
speciale interesse all’erudito ed allo storico di questa parte della provincia,
che tante memorie preclare conserva del suo passato.
Possa
l’esempio del chiaro Uomo, archeologo e storico della sua Caiazzo, invogliare
altri a seguirlo, affinché siano riunite e custodite le particolari memorie dei
nostri paesi, sottraendole all’oblio, e forse pure alla distruzione, e così
questa nobile offerta del cav. Faraone, che altamente l’onora, sarà il
segnacolo di un vero e salutare risveglio di studi sulla storia locale.
Sotto
questi auspici, ecco, intanto, la descrizione dei mss. caiatini:
Ms. in 8 di pag. 118 rilegato in
pergamena, i primi 20 fogli sono sciolti.
Comincia con poche notizie su Calatia
e poi enumera i Conti ed i feudatari di Caiazzo, con richiami alle vicende del
Regno. Riporta in seguito cenni e notizie feudali per Limatola, Ducenta, feudo
di Paterno, feudo della Padulicella, Alvignano, Amorosi, Dragoni,
Castelvolturno, Campochiaro; - brevi ricerche storiche sulle città di Trebula e
di Cales; - serie degli abati di S. Salvatore di Telese; - notizie del feudo di
Canneto e sulla Baronia di Rosello.
Prosegue con una Breve Cronologia dei
signori di Caiazzo dal tempo de’ Romani,fino al 1532; e contiene inoltre:
catalogo dei vescovi di Caiazzo; - dottori in legge, prelati, e dottori in
medicina, nati in Caiazzo; - predicatori quaresimali; - capitani di Caiazzo dal
1195 al 1704; - governatori della SS. Annunziata di Caiazzo, dal 1599 al 1707;
- notizie del convento di S. Francesco di Caiazzo; - serie degli Eletti
dell’Università dal 1547 al 1714; - notizie della chiesa di S. Maria delle
Grazie; - memorie delle famiglie Alberti, Maiorano, Alois, Bolognese, Cito,
Carlo, Fusco, Gentile, de Grazia, Manselli, Monferrato, Marcuccio, de Mario,
Novelli, Simone, Tonsoli, Insero, Melchiori, Mirto, Mazziotta. Finisce con la
trascrizione di notizie delle concessioni della milizia aurata ai caiatini Tarquinio
Polerio, Francesco Cesare Santangelo, Roberto de Mario, Giulio Monferrato,
Giacomo de Mario, e con cenni biografici di Giulio Cesare Marrocco, can.
Stefano Crescarello, Ottaviano Melchiorre, Antonio de Massa, Placido Mirto,
Francescantonio de Mario e Tommaso Gentile.
Ms. in 8° di pagine 92 rilegato in
cartone.
Contiene una serie di vescovi di Caiazzo,
desunta dal tom. VI dell’Italia Sacra dell’Ughelli, con aggiunte di Fr.
Gregorio Rinaldi, minore osservante, e dedicata a Stefano Alois Frangipani nel
1780, secondo un codice della Biblioteca Boldoniana; - la copia della bolla di
consacrazione di s. Stefano a vescovo di Caiazzo dell’anno 978; - gli atti
della traslazione del corpo di S. Stefano nella cattedrale di Caiazzo del 1618;
- la copia della lettera pastorale del 15 dicembre 1679 indirizzata al clero ed
al popolo di Caiazzo. Si trova in seguito (pag. 47) una raccolta di poche
notizie storiche su Caiazzo nell’evo antico e la serie dei cuoi Conti e feudatari,
fino al Mr. Giovanni Corsi (anno 1698), redatta da C. Marocco nel 1707 e
dedicata al nob. Cesare Mazziotta.
Si chiude il volume con la trascrizione
di epigrafi funerarie di Tommaso Sanseverino e di Gurrelo Origlia, signori di
Caiazzo, e di parecchi illustri caiatini, sistenti in talune chiese di Caiazzo
e di altre città, e poi con la trascrizione di molteplici antiche iscrizioni di
Capua e di Caiazzo.
Ms. in
8° piccolo di pag. 8, senza rilegatura, contenente la trascrizione
dell’opuscolo, col titolo innanzi trascritto, pubblicato in Napoli nel 1649,
editore Domenico Maccarano, ed oggi divenuto raro.
Ms. in 8°
di pag. 144 rilegato in pergamena, contenente le copie di atti assai
importanti, conservati come sopra, e dal 978 al 1499, relativi a reintegre,
donazioni, concessioni, mutui, enfiteusi, testamenti ecc. d’interesse della
Cattedrale e del Capitolo di Caiazzo, nonché di cittadini e feudatari di
Caiazzo e paesi vicini.
Ms. in
8° grande di pag. 274 senza rilegatura e senza paginazione.
Contiene i sunti di n. 628 pergamene
dell’Archivio Capitolare di Caiazzo, dal 1060 al 1562, riunite in dodici
fascicoli, ma senza ordine cronologico. I detti sunti riguardano concessioni,
enfiteusi, donazioni, vendite ecc. fatte da Vescovi e dal Capitolo di Caiazzo a
privati, e parecchi sunti di consimili atti, compiuti fra privati e privati,
tutti di grande interesse per la storia della regione.
Ms. in
8° piccolo di pag. 26 non numerate, rilegato in pergamena con talune imagini sacre,
incise in legno, alla fine.
Contiene il cerimoniale e le preghiere
relative alla vestizione delle monache nel suddetto monastero della Concezione
di Caiazzo, giusta il rituale formato dal vescovo Taddei (anno 1641-47).
Contiene la trascrizione dei seguenti
documenti: ottobre 1231, assegno a Giacomo, vescovo di Caiazzo ed alla chiesa
di S. Maria di Cornello, di taluni territori, rogato nella detta chiesa coram
arca Beati Ferrandi; - 14 novembre 1348, donazione di terreni alla chiesa
di S. Ferdinando, del casale Cornelio, in Alvignano; - memoriale della città di
Caiazzo al re Ferdinando d’Aragona del 1465 per la riferita chiesa; - miracoli
di S. Ferdinando d’Aragona, vescovo di Caiazzo; - certificato del vescovo G.
Petagna del 1665 per la ripetuta chiesa; - altre notizie su detto santo;
conclusione dell’Università di Caiazzo del 17 agosto 1687, per la nomina dei
questuanti per l’acquisto della statua d’argento di S. Ferdinando; - nota delle
offerte ottenute a tale scopo; - fede di credito di ducati 766 all’argentiere
napoletano Matteo Treglia, che modellò la statua; - ricordo di Carlo Marocco
dell’arrivo in Caiazzo della statua di S. Ferdinando e feste relative del 23-24
ottobre 1706.
Ms. in
8° gr. di pag. 24, delle quali sono bianche le ultime dodici, e mutilo nella
fine.
L’autore dice che alle memorie storiche
sulla vita di S. Stefano e di S. Ferdinando, gli è sembrato aggiungere le
notizie sulla Cattedrale di Caiazzo, secondo che le aveva potuto raccogliere da
scrittori e da documenti. Il nostro ms. evidentemente copia, contiene però la
trascrizione del §. I, Antichità della Chiesa Cattedrale, del §. II, Titolo
della Chiesa Cattedrale,e del §. III, Struttura antica e moderna della
Chiesa Cattedrale, che rimane interrotto a pag. 12.
Ms. di pag. 48 in 8° gr. Contenente la
serie dei vescovi di Caiazzo dal 776 al 1718, con notizie e trascrizione di
documenti, in gran parte conservati nell’Archivio Capitolare ed ignoti
all’Ughelli. Questo ms. fu inviato al Coleti, per le aggiunte all’Italia Sacra,
e di carattere dello stesso Coleti sono talune note marginali ed una nota
finale circa la richiesta della serie dei vescovi dal 1718 al 1843 e per
l’opera del Melchiorri, che nel 1619 dette alla luce la Descrizione
dell’antichissima città di Caiazzo ecc.
Ms. di
pag. 42 su carta notarile, rilegato in cartone.
Comincia con un Cenno storico della
città di Caiazzo, e poi discorre dei Vescovi della detta città dall’anno
706, sino al 1860, con una breve appendice sulla chiesa di A.G.P. e sui
monasteri, che ivi esistevano.
Ms. di pag. 20 in 8° grande senza
rilegatura, contenente la copia della bolla pontificia del 16 gennaio 1849, con
cui fu ripristinata la diocesi di Caiazzo, che era stata soppressa nel 1818 ed
aggregata a quella di Caserta. Vi è aggiunto il regio exequatur del 3
gennaio 1850, impartito sulla detta bolla.
Ms. in
8° gr. di pag. 16, senza rilegatura. È la trascrizione della omonima memoria,
scritta da Mons. Sigismondo Taddei, vescovo di Caiazzo, dedicata al Mr. di
Episcopia Ferrante della Porta, e pubblicata in Napoli nel 1650. Questa copia è
in fine autenticata, per l’esatta trascrizione del detto libro, dal notaio
Domenico Menecillo di Napoli con la data 31 dicembre 1725.
Ms. in
8° gr. di pag. 42, con le ultime dieci in bianco, cucito in cartone e
contenente notizie delle famiglie caiatine Santangelo, Bolognini, Mordente, de
Grazia, Maiorano, Alois, Mastrantoni, Monferrato, Paterno.
Di altra mano, ed aggiunta alla
precedenti, si trova un’illustrazione sulla famiglia Marocco. Speciali altri
capitoli contengono memorie storiche sui feudatari di Caiazzo, su Gio. Pietro
di Grazia, sui casali dei Frizii e di Pietramala, sul Castello delle Femmine,
sugli uomini illustri, sui vescovi di Caiazzo, sulla chiesa di S. Giovanni del
Forno e sul palazzo feudale di Caiazzo. Mancano i fogli 21 e 22, che
dall’indice che precede il fascicolo, risultano riguardare il monastero delle
Monache di Caiazzo e la famiglia Gentile.
Ms. in
8° di pag. 90, rilegato in pergamena.
Comincia con un proemio illustrativo
della nobiltà di Capua, per dimostrare che nel 1501, essendo state bruciate le
scritture della Cancelleria, per il saccheggio dell’esercito di Ludovico XII,
dato a Capua, molte famiglie si siano vantaggiate per assumere prerogative nobiliari
di casati omonimi ed illustri. Discorre in proposito delle famiglie capuane de
Archiepiscopis, Azzia, del Balzo, Barone, Caiazzo, di Capua, Falco, Frappiero,
Giugnano, Lanza, Marotta, Marchese, Mazziotta, Novellone, Pellegrino, della
Ratta, Rinaldi, Russo, de Tomasi, della Vigna, Vitelli. Parla poi delle
famiglie separate Abenavolo, Aquino, Baldino, Benincasa, Brigido,
Cipullo, Eboli, Fieramosca, Giugnano, Graffis, Maresca, Pellegrino ed Uva.
Segue la copia della Relazione del
sacco di Capua del 1521, ed una breve relazione nella pestilenza di Capua
del 1526. Sono aggiunti: una Series Comitum Capuae ed il Praeceptum
Paldulfi IV, principis Capuae, editi dal Pellegrino nel 1643; - la notizia
della morte di G. B. Attendolo, avvenuta in Capua a 7 ottobre 1592; - la Chronologia
seu Catalogus Episcoporum et Archiepiscoporum Capuae veteris et nova, dal
44 al 1636, desunta dal Santuario Campano di Michele Monaco; - notizie
diverse riguardanti Capua, tra cui, la morte del vescovo di Caserta G. B.
Ventriglia, avvenuta a 23 dicembre 1662, la consacrazione del cimitero di S.
Eligio del 1578, i concilii capuani del 389, 1087, 1118 e notizie biografiche
del cardinale Giulio Antonio Santoro, Francescantonio e Paolo Emilio Santoro,
Gio. Angelo Pellegrino ecc. e la trascrizione dalla citata opera del Monaco di
cenni biografici dei cittadini capuani, che furono Pontefici, Cardinali,
Arcivescovi, Vescovi e Capi di ordini monastici.
Si chiude il volume con la trascrizione
di sette lettere di S. Gregorio Magno, dirette alla chiesa capuana, tratte dai
libri delle Epistole e con la copia di una epistola di papa Liberio,
indirizzata a Landolfo episcopo Suricorum.
Ms. di
pag. 44 in 12 rilegato in cartone.
Contiene la trascrizione dal Goltz (Thes.
numis. vol. I) delle sigle solite ad apporsi nelle iscrizioni e monete, con la
relativa loro spiegazione e la trascrizione di n. 72 leggende di monete
imperiali romane e di poche del ducato beneventano.
Ms. in
8° piccolo di pag. 112, rilegato in cartone. Contiene copie di lettere del duca
Moles, dei cardinali Grimani, Carpegna, Tourmon ed Orsini. Prosegue con la
trascrizione di altre lettere all’Università, ai Vescovi ed ai cittadini di
Caiazzo dirette da Sovrani e personaggi illustri, secondo gli originali che si
conservano dal Marocco e nei pubblici archivi. Sono allegate le copie del
diploma del re Ferdinando I d’Aragona del 16 marzo 1474 per la gabella della
terzieria di Caiazzo; della transazione dei feudatari di Caiazzo e di Formicola
del 1627, circa i confini delle rispettive baronie: dei capitoli della gabella
della carne in Caiazzo del 1556; dei capitoli di altre gabelle della stessa
città del 1558. Finisce con la raccolta d’altre notizie storiche su Caiazzo e
suoi cittadini illustri.
Ms. in 8° piccolo di pag. 68 senza
rilegatura, contenente cenni biografici, più o meno sommari, dei capuani
Benedetto dell’Uva, Camillo Pellegrino il vecchio, Gio. Battista Attendolo,
Camillo Pellegrino il giovane, Michele Monaco, Alessandro Pellegrino, Silvestro
Aiossa, Giacome de Graffis, Gio. Carlo Morello, Giovanni Arcidiacono e del
cardinale Pietro de Capua. Seguono le notizie di Marcello Esprio, oratore
fiorito in Roma verso il 75 d. C. ed altri cenni biografici del dott. Nicola
Giorgio di Piedimonte d’Alife, del dott. Cesare Mazziotta di Caiazzo, di
Marcantonio Genovese di Piedimonte d’Alife, vescovo di Montemarano e poi
d’Isernia, del dott. Nunzio Tartaglia, di Vincenzo di Franco, presidente del
Sacro Regio Consiglio, e di Ovidio de Amicis, tutti da Piedimonte d’Alife. Si
chiude questa raccolta biografica con cenni del caiatino Marco Bolognino,
arcivescovo di Salerno.
Si trova poi una raccolta di notizie
sulla Badia di S. Croce in Monte Verna, dell’ordine benedettino, sita presso
Caiazzo, dal 1106 al 1721, specie per investiture abaziali. Ed in seguito si
leggono sunti di notizie, copie d’iscrizioni e note di documenti relativi ai
seguenti soggetti: de templo Dianae Tiphatinae; di Combulteria, autori,
scritture; di Trebula. Si chiude il vol. con la trascrizione di otto epigrafi
romane.
Ms. in 8° di pag. 17 non numerato e
rilegato in cartone. È l’apologia, in difesa del Tasso, cominciata a
scriversi dal dott. Giorgio a confutazione del Discorso Accademico dell’Ecc.
Signore D. Bartolomeo Ceva Grimaldi Duca di Telese sopra l’Aminta di Torquato
Tasso. La stessa racchiude XIII paragrafi e l’ultimo è incompleto,
leggendovisi questa annotazione di altro carattere: “Non si finì di copiare la
presente apologia, perché l’autore ce la fece richiedere per portarla a stampare
in Napoli, dove perché niuna lode incontrò presso il sig. Matteo Egizio suo
amico, egli ha stimato di non farla più comparire, e noi di non più
cercargliela, con tutto che non siasi qui finita di copiare”.
Sono allegati un sonetto di autore
anonimo Negli sponsali del Dott. Sig. Cesare Mazziotta e della sig.a
Vittoria Tantoli conchiusi a di 14 marzo 1705; epigrammi e distici latini
di Luca Roccomauro ad Arseci Calio, autore dell’opera il Gentiluomo politico
(1707); al dottor fisico Andrea di Filippis; del baccelliere F. Gennaro Antonio
Ercolini di Napoli, minore conventuale, a Carlo Marocco, alludendo al suo
stemma gentilizio (1711); di D. Gio. Battista Sagliocco a Carlo Marocco, con la
risposta di costui al Sagliocco; altro dello stesso Sagliocco al Marocco; del
clerico Giuseppe Gaudio al Marocco, ed un carme latino di Carlo Marocco,
intitolato De S. Stephano Episcopo Calatino. Finisce con un Alphabetum
Oeconomicum et morale, formato con sentenze tratte dal libro de Officiis
di Cicerone e disposte alfabeticamente giusta la lettera iniziale di ogni
sentenza.
Ms. in
8° gr. di pag. 41, senza rilegatura: autografo del Iadone.
Comincia con brevi notizie feudali su
Alvignano, Formicola, Pontelatone, Raiano e Schiavi e continua con una diffusa
raccolta di studi e riflessioni sulle città di Saticula, Calatia, Combulteria e
Trebula, serviti al can. Iadone per redigere la storia di quelle città, rimasta
manoscritta, ma di cui si conservano parecchie copie nelle Biblioteche e da
privati.
Ms. in
8° gr. di pag. 32, senza rilegatura, in gran parte autografo del Iadone, che
riunì le suddette notizie per la compilazione del Dizionario geografico
ragionato del regno di Napoli, edito dall’ab. Lorenzo Giustiniani.
Si parla di Caiazzo, Alvignano, Dragoni,
Latina, Baia, Formicola, Pontelatone, Treglia, Cese, Marangeli, Schiavi, Preia,
Cisterna, Strangolagallo, villa S. Croce, con notizie sui boschi e la caccia d
quei paesi, sul fiume Volturno e sui feudi disabitati in Caiazzo, in Formicola,
in Alvignano ed in Dragoni.
Ms. in 8° piccolo del 1558, mutilo in
principio ed in fine e paginato da fol. 4 a fol. 120, mancante di rilegatura.
Il Faraone afferma che nel detto anno il can. Stefano Crescarello, sagrista
maggiore della chiesa cattedrale di Caiazzo, abbia scritta quest’opera devota
sul modo di ben confessarsi, alla quale è aggiunto il calendario della diocesi
di Caiazzo e varie norme per il computo ecclesiastico delle festività annuali.
Dice pure che quest’opera fu dedicata a Mons. Fabio Mirto Frangipane, in quel
tempo vescovo di Caiazzo e Governatore di Perugia[4].