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    Chiesa di S. Giovanni Battista.

 

          A S. Maria Maggiore fa seguito S. Giovanni, a m 267 S. m., il punto più alto dell’abitato, anticamente chiamato «Capo (del)la terra» s’intende Piedimonte murata.

Stando a Trutta sarebbe, come S. Maria, del secolo VI. In effetti, data la struttura gotica del secondo periodo, non va prima del ‘300, ma può essere una ricostruzione.

L’interno è ristretto; ha un altar maggiore rifatto nell’ultimo ‘700 (della stessa mano di quello di S. Maria); a sinistra entrando l’altare del Titolare, il Precursore del Cristianesimo, e di fronte l’altare a S. Lazzaro. La piccola statua di questo, apparendo coperta di piaghe, non è chiaro chi rappresenti, se il risuscitato dal Redentore o il mendicante della parabola: veniva festeggiato l’11 Febbraio, e vi affluivano pellegrini specie se affetti da piaghe, che vi lasciavano ex voto di cera.

Nessun ricordo più, del culto a S. Donato.

La campana grande di questa chiesa ha sonato per secoli il coprifuoco a due ore di notte, fin dopo il 1860, dopo di che era obbligatorio uscire con lume.

Fu officiata dai canonici di S. Maria fino al 1835.

Oggi vi si fa una festa alla Madonna della consolazione, una statua già seduta su un trono.

Restauri vi furono compiuti nel ‘700, e recentemente con affreschi di Bocchetti (S. Giovanni Battista), e fusione della campana.

Un crocifisso e cinque tavole rinascimentali, e un Martirio di S. Marcellino del ‘600 sono stati trasferiti a S. Maria.

 

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