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·
Pensiero scientifico di Galilei – a.
4. - Scoperta di una legge fisica.
Vogliamo mostrare, attraverso
un esempio, come si scopre una legge
fisica, seguendo il metodo
induttivo-sperimentale di Galilei.
A
tal fine, consideriamo un esempio molto semplice, in modo che sia più chiaro il
procedimento seguito dai ricercatori.
Vogliamo
scoprire, mediante il metodo di Galilei:
·
la legge di allungamento di una molla
elastica di acciaio.
E’ un caso particolare della
legge di Hooke, che riguarda, come è ben noto, le deformazioni subite
dai corpi elastici sottoposti all’azione di forze.
Un corpo si dice elastico se, sottoposto all’azione di
forze esterne, si deforma, ma quando tali forze vengono eliminate, esso
riprende la forma e il volume iniziali.
Naturalmente, le forze
applicate al corpo devono essere sufficientemente
piccole rispetto alla natura e alle dimensioni del corpo, altrimenti le
deformazioni possono diventare permanenti e il corpo si può addirittura
rompere.
Sotto
tali ipotesi, supponiamo di avere a nostra disposizione i seguenti materiali:
1) molla di acciaio;
2) portatesi;
3) vari pesi da 50 g;
4) asta graduata.
Consideriamo le varie fasi del metodo induttivo-sperimentale di Galilei:
A)
Osservazione;
B)
Ipotesi;
C)
Deduzioni
logiche;
D)
Esperimento;
E)
Legge.
A) Osservazione.
Avendo notato, in varie
circostanze, che i corpi elastici sottoposti all’azione di piccole forze si
deformano e che, in particolare, le molle elastiche subiscono un allungamento,
poniamo la seguente ipotesi.
B) Ipotesi.
Gli allungamenti che subisce una molla elastica sono direttamente proporzionali
alle forze applicate.
Naturalmente questo enunciato non è ancora una
legge.
Lo può diventare se gli
esperimenti condotti confermano l’ipotesi posta.
C)
Deduzioni logiche.
Nessuna, in questo caso.
D) Esperimento.
Realizzato il dispositivo
presentato in figura, si sospenda, preliminarmente, alla molla il portatesi
vuoto, in modo che questa assuma una configurazione rettilinea e l’estremo più
basso del portatesi sia in corrispondenza dello zero della scala graduata accanto.
Poniamo, successivamente, sul portapesi altri pesi,
ottenendo altri allungamenti.
Precisamente, quando i pesi
da 50 g sono due, l’allungamento è di 10 cm; per tre pesi l’allungamento è di
15 cm e per 4 è di 20 cm.
Non si va oltre, per non superare i limiti di
elasticità della molla.
Per poter esaminare bene questi dati, li disponiamo
in una tabella a), oppure li rappresentiamo in un piano cartesiano b).
Vediamo entrambi i metodi:
a) metodo delle tabelle; b) metodo dei grafici.
a) Metodo delle tabelle.
Indichiamo con:
F, le forze, espresse in
grammi;
Dl, gli allungamenti, in cm;
F/Dl, il loro rapporto, in g/cm.
Ciò
posto, rappresentiamo la tabella dei valori di F e Dl.
F
(in g) |
Dl (in cm) |
F
/ Dl (g/cm) |
50 |
5 |
10 |
100 |
10 |
10 |
150 |
15 |
10 |
200 |
20 |
10 |
Da questa tabella si deduce
che il rapporto F/Dl, fra le forze e gli
allungamenti, si mantiene costante, quindi:
F e Dl sono direttamente proporzionali.
Quindi:
E) Legge.
L’ipotesi è conformata dall’esperienza e, pertanto, diventa legge.
Inoltre,
il rapporto
costituisce l’espressione
matematica (equazione fra grandezze)
della legge, che si può anche scrivere
F = k Dl
In questa formula, k è detta
costante di allungamento (o di elasticità) della molla e
rappresenta, fisicamente, la forza,
espressa in grammi, necessaria a produrre l’allungamento di 1 cm della molla.
b) Metodo dei
grafici.
E’ senz’altro preferibile al
precedente
In un sistema di assi
cartesiani ortogonale, si riportino i valori degli allungamenti sull’asse delle
ascisse e quelli delle forze sull’asse delle ordinate.
Si rappresentino, ora, i
punti del piano cartesiano che hanno per ascisse gli allungamenti e per
ordinate le corrispondenti forze. Unendoli con un tratto continuo di penna si
ottiene una curva, che deve essere
bene esaminata e studiata.
5
10
15
20
F
200 150 100 50
Dl
Nel nostro
caso, è molto facile rendersi conto che si tratta di una retta e, quindi, la relazione fra le due grandezze F e Dl è quella della diretta
proporzionalità.
Quindi,
ancora una volta:
E)
Legge.
L’ipotesi è confermata dall’esperienza e, pertanto, diventa legge.
·
Osservazioni.
I)
Notiamo che sono stati considerati valori molto semplici delle due grandezze, perché
ho supposto di avere a disposizione solo pesetti da 50 grammi ma, naturalmente,
potremmo immaginare di avere pesetti più piccoli e di ottenere valori anche
decimali per F e per Dl.
II) Con strumenti di maggiore
sensibilità bisognerebbe, inoltre, applicare la teoria degli errori.
Il procedimento sarebbe più
complesso, perché ora sul piano cartesiano non avremmo più una successione di
punti, ma di rettangoli.
Infatti, come è noto dalla teoria
degli errori, ad ogni coppia di misure della forza e dell’allungamento, non
corrisponderebbe più un solo punto, ma tutti i punti di un rettangolo (rettangolo
degli errori), avente dimensioni doppie dei loro errori assoluti.
Di conseguenza, sarebbe ben
più difficile, in generale, individuare la forma e l’equazione della curva
passante per alcuni punti di
questi rettangoli.
III)
Il nostro scopo è comunque conseguito, perché noi volevamo solo mostrare la strada
da seguire per giungere ad una legge fisica.
4. - Interpolazione della legge.
La legge fisica quantitativa
conserva la sua piena validità solo nei limiti dei valori delle grandezze, da
cui dipende, per le quali è stata effettivamente verificata sperimentalmente.
Tuttavia, quando l’equazione
fisica della legge consente di esprimere una grandezza in funzione di un’altra,
come nel caso della legge di Hooke (che consente di calcolare gli allungamenti
in funzione delle forze o viceversa), allora è possibile calcolare i valori di
una delle due grandezze, per assegnati valori dell’altra, purché questi siano
compresi fra valori verificati direttamente dall’esperimento.
Ad esempio, nel caso della
precedente legge, abbiamo supposto di avere usato pesetti con valori da 50 g
fino 200 g. Allora possiamo valutare i valori degli allungamenti per tutti i
pesi tensori compresi fra 50g e 200g.
Il
procedimento che consente ciò è detto, semplicemente, di interpolazione, se si serve dei valori della tabella.
Si
dice di interpolazione grafica, se
utilizza il grafico della legge.
Così,
se la forza applicata ha valore F
= 75 g, allora si ottiene subito,
dalla formula
l’allungamento richiesto,
che sarebbe di 7,5 cm.
Se, però, non si conosce alcuna
formula che leghi le due grandezze, oppure questa non consente di valutare
agevolmente i valori corrispondenti, mentre è invece nota una tabella di valori sperimentali, oppure una
successione di punti del piano
cartesiano, allora sorge il vero problema
dell’interpolazione.
L’argomento,
però, viene rinviato alle lezioni di matematica,
perché qui non abbiamo spazio per occuparcene.
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